Irpinia Campi Taurasini DOC, Cretarossa, I Favati, 2010
Cretarossa I Favati 2010 |
Veniamo dunque al Cretarossa, a questo Campi Taurasini che sin dalla premessa si intuisce che non sia affatto un vino di Serie B, ma un “piccolo” cavallo di razza. Deve il nome al suolo di queste vigne dalle quali è prodotto, dove affiora in superficie tanta argilla rossa che poggia su di un sub-strato marnoso e calcareo dolomitico, che abbassa naturalmente e considerevolmente le rese.
Per quel che concerne l’aspetto agronomico le uve vengono trattate alla stregua di quelle dei “fratelli maggiori”, dei Taurasi, ma vengono lavorate diversamente in cantina. Seppur i legni usati siano gli stessi, globalmente la maturazione e l’affinamento hanno una durata inferiore, ed una piccola parte della massa viene vinificata in acciaio (variabile in funzione dell’annata), per poi concorrere al “taglio” del vino maturato in legno. Si tratta di un’espediente utilizzato da Vincenzo Mercurio per un duplice motivo, ovvero, conferire una maggiore freschezza ed evitare sovraestrazione di tannini soprattutto nelle annate più calde: nelle quali la percentuale di massa vinificata in acciaio sarà presumibilmente maggiore.
Il vino ha un vivido colore granato, compatto ed attraversato da bagliori giovanili, e denota un corpo di tutto rispetto per il suo incedere lento e composto nelle roteazioni del calice, cui si aggrappa descrivendo lacrime lente e fitte. Al naso in prima istanza è cineritico ed ematico, poi emergono profumi di cuoio e scatola di sigaro, di chiodi di garofano e ciliegie sotto spirito. In bocca è pieno, caldo, morbido ed avvolgente, con una freschezza che sostiene puntualmente il sorso, donando dinamismo insieme ad una stimolante pungenza tattile ed in supporto a tannini vigorosi e rifiniti che conferiscono carattere e rigore. Lungo, speziato, animale e fruttato nei ritorni aromatici, cosa chiedergli di più? A lui senz’altro niente, piuttosto a noi un calice voluminoso in cui dargli il giusto respiro, la cura di servirlo a 16°C e magari un Filetto di Manzo ai Porcini, preferibilmente al sangue, come degno compagno in tavola!
Contatti: www.cantineifavati.it
Antonio Indovino, Sommelier dello Yacht Club di Marina di Stabia,
Degustatore Ufficiale e Responsabile de GDS AIS Penisola Sorrentina
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